Rosso è il treno, rossi sono i numeri

2014_09_21_ntv_montezemolo

È uno degli esempi paradigmatici di privatizzazione riuscita in Italia: il treno ad alta velocità Italo. La compagnia ferroviaria privata Nuovo Trasporto Viaggiatori (NTV), dietro alla quale stanno illustri personaggi come l’ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo e il presidente di Tod’s Diego Della Valle, fa concorrenza da più di due anni alle Ferrovie dello Stato italiano sulla lunga percorrenza. Chi deve viaggiare da Milano a Roma oggi può scegliere tra Italo e Frecciarossa. In poco meno di tre ore è arrivato.

Italo, tuttavia, sta combattendo per il suo futuro. Considerate le perdite di oltre 150 milioni di Euro negli ultimi due anni e la montagna di debiti per oltre 780 milioni di Euro, il futuro del treno rosso è a rischio. E’ praticamente certo che i nuovi azionisti debbano investire nuovo capitale. Con le banche già viene negoziata una dilazione dei debiti. Una parte dei 1000 lavoratori sara’ probabilmente licenziata.

Montezemolo e soci hanno fatto un errore di valutazione con l’avventura Italo? Forse avevano puntato su un maggior appoggio dello Stato. Di fatto, la concorrenza in ambito ferroviario non è propriamente libera. Il controllo sui trasporti non funziona davvero. Cio’ ha quale conseguenza che NTV deve pagare moltissimo per essere autorizzata alla circolazione.

Affinché Italo possa viaggiare ancora verso le città italiane, è indispensabile l’intervento della politica. NTV ha pubblicato annunci a tutta pagina sui quotidiani. Così l’azienda si rivolge al primo ministro italiano Matteo Renzi. «Ora come non mai, c’è bisogno di tutta l’attenzione del capo del Governo Matteo Renzi e del ministro competente». L’appello ha avuto successo? I passeggeri, almeno, ne sarebbero felici.

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